La dieta che non pesa
E' importante sottolineare che il metodo che ho creato e perfezionato in questi anni non si basa su una dieta a grammatura (pesare gli alimenti): il paziente non è vincolato alla d'assumere ma alla qualità e alle opportune associazioni degli alimenti e all’ora migliore in cui assumere i cibi.
Il mio scopo è portare le persone a sapere gestire la propia alimentazione nella quotidianità in completa autonomia. Questo avviene grazie a costanti incontri settimanali, dove oltre a controllare il calo ponderale ottenuto, viene spiegato loro cosa mangiare. L’alimentazione settimanale viene modificata anche a seconda degli impegni sociali del paziente, cercando di "cucire" addosso al cliente un percorso alimentare personalizzato.
Grazie a questo metodo il paziente prende consapevolezza degli effetti che i vari alimenti hanno sul propio corpo, imparando così a capire cosa gli è più idoneo, cosa può provocargli disturbi di diversa natura, nel caso di intolleranze alimentari e quali cibi invece causano un'aumento ponderale.
Durante la prima fase, concordiamo un'alimentazione di base che obblighi l'organismo ad utilizzare come riserva energetica la massa grassa.
Il metabolismo è un insieme di processi energetici che si verificano nel nostro organismo, il cui compito è quello di ricavare energia a partire dagli alimenti. E’ strettamente legato al dispendio energetico quotidiano, ovvero quella quantità di energia che consumiamo durante il giorno e dipende da tre elementi: il metabolismo basale, la termogenesi indotta dalla dieta e il movimento, tutti fattori su cui si può agire quando si vuole accelerare il metabolismo in generale, analizziamoli più da vicino.
il metabolismo basale è il dispendio energetico minimo che serve a mantenere in vita un organismo. Può essere aumentato seguendo alcune semplici regole come non saltare mai la colazione o i pasti, introdurre un quantitativo calorico superiore alle 1200 kcal giornaliere e consumare un adeguata quantità di proteine.
La termogenesi indotta dalla dieta è l’energia che un organismo consuma ogni volta che assume del cibo. Anche questo componente può essere aumentato assumendo alimenti ad alto contenuto energetico come per esempio alimenti proteici.
Il terzo componente è rappresentato dal movimento che ha la doppia azione di aumentare il metabolismo ed aumentare la quantità di calorie consumate al giorno. Altro fattore importante cui bisognerebbe cercare di prestare particolare attenzione è il metabolismo catabolico degli acidi grassi, un processo chiamato beta ossidazione il cui prodotto finale che è l’acetilco A che produrrà energia sotto forma di ATP. Il metabolismo degli acidi grassi può essere velocizzato naturalmente, favorendo quindi il dimagrimento, attraverso il costante esercizio fisico.
In questa fase vengono reintrodotti progressivamente gli alimenti che durante la prima fase erano stati eliminati del tutto. In questo modo è possibile valutare con precisione la reazione metabolica dell' organismo ai singoli alimenti.
Dopo un po’ di tempo ci si potrà finalmente concedere anche un quadretto di cioccolato a merenda.
Con il raggiungimento del peso desiderato è possibile definire con precisione la soglia metabolica, ovvero la massima quantità di cibo che l'organismo è in grado di tollerare senza ingrassare
Viene conservato uno stile dietetico sano ed equilibrato per mantenere l’equilibrio tra massa magra e massa grassa all’interno dell’organismo e vengono aumentate nei pasti un certo numero di calorie, che rimane comunque controllato.
Quello che è importante sapere è che il nostro cervello registra il peso corporeo, e non solo: è anche in grado di programmare le reazioni ormonali, enzimatiche e soprattutto metaboliche a quel determinato peso. Quando si dimagrisce, quindi, è necessario lasciar passare del tempo per permettere al nostro cervello di programmare reazioni metaboliche nuove e conformi al nuovo peso raggiunto, perché l’organismo si stabilizzi sul peso forma senza oscillazioni negative.
Tutti questi strumenti consentono alla persona di maturare un'educazione alimentare profonda e personalizzata, che consente di mantenere i risultati raggiunti in tutte le circostanze, previste ed impreviste.
Nell’ambito dei disturbi del comportamento alimentare non è tanto importante la quantità di cibo introdotta quanto il senso di perdita della capacità di controllo, l’impossibilità di interrompere l’introduzione del cibo e il senso di colpa e di impotenza che ne conseguono. Il pensiero negativo nei confronti della dieta e del mantenimento del peso deve essere trasformato in chiave positiva per poter raggiungere il risultato prefissato e mantenerlo nel tempo.
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